Jack Sparrow visita i bambini malati: la loro commozione alla vista di Johnny Depp

Johnny Depp si trova in questi giorni in Australia dove sta girando il nuovo film di Pirati dei Caraibi: tra un ciak e l’altro, ancora vestito da Jack Sparrow, l’attore si è recato al Lady Cilento Children’s Hospital di Brisbane dove, nel reparto di pediatria, ha fatto visita ad alcuni bambini ricoverati.
L’attore, in particolare, si trova in Australia per le riprese dell’ultimo capitolo della saga di Pirati Dei Caraibi “Dead man tell no tales” e ha approfittato di una pausa dal set per regalare un momento indimenticabili ai piccoli fan ricoverati nella struttura. La reazione dei bambini e il loro sguardo pieno di gioia è impagabile.

GLI ADOLESCENTI AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK

Da quando esistono gli smartphone, i tablet oltre ai pc, gli adolescenti hanno la possibilità di collegarsi con “il mondo esterno” senza avere nessun genere di filtro.
Questo può essere un problema, sia perché se socializzano troppo online, non sono più capaci di esprimersi con le persone reali.

E’ un dato di fatto, con l’avvento di whatsApp, e dei social network come Facebook, gli adolescenti trascorrono le giornate “collegati”, addirittura durante le lezioni di scuola, senza riuscire a coltivare dei rapporti “umani”.
Tutto ruota attorno a sms e status, oppure ancora peggio utilizzano app che non  lasciano traccia come “Snapchat”, che permette di scambiarsi foto o messaggi che dopo un certo lasso di tempo si auto-distruggono.

Sfortunatamente per gli adulti è difficile “intercettare” queste abitudini, soprattutto per i genitori che molto spesso sono all’oscuro dell’esistenza di alcuni social o banalmente non hanno nessun tipo di accesso, basti ricordare che su Facebook bisogna “accettare l’amicizia” per condividere il profilo personale con un’altra persona. Di certo le nuove regolein tema di privacy non aiutano, infatti dal 16 ottobre gli utenti che hanno dai 14 ai 17 anni hanno la possibilità di rendere “visibili a tutti” i post che pubblicano sulle proprie bacheche. Se vogliamo una scelta “rischiosa” però a quanto pare Facebook si è dovuto adeguare alle piattaforme social concorrenti.
Al contrario ha ristretto la privacy verso quegli utenti che fino ad oggi avevano la limitazione dei loro post verso “amici di amici” alla più ristretta “amici”.


Ma oltre a Facebook quali sono gli altri modi di comunicare degli adolescenti?

Esistono un’infinità di applicazioni per comunicare, da WeChat, Viber, Line e KakaoTalk oppure Ask che sembrano prendere il sopravvento rispetto a Facebook, secondo alcune analisi, gli adolescenti preferiscono “comunicare in privato” sfruttando questo genere di strumento che permette di scriversi senza che nessuno lo venga a sapere.

Senza creare troppo allarmismo, possiamo dare dei suggerimenti agli adolescenti per utilizzare questi social con “moderazione”. E’ sempre importante educarli, spiegane l’utilizzo e per esempio evitando di condividere troppi dettagli personali come indirizzo di casa, numero di telefono e posizione “fisica”. Sforzandoci di rimanere aggiornati sul mondo della tecnologia, parlando con loro e facendoci raccontare che cosa fanno “su internet”, per essere pronti a proteggerli dai rischi della rete e difendendo la loro reputazione online.